Quella che stiamo scrivendo, non vuole essere un'esaltazione di qualcosa o qualcuno, ma solo la storia di una grande famiglia che dal frutto dei propri sacrifici, del proprio lavoro e da un amore per il commercio, è riuscita negli anni a raggiungere dei risultati che oggi, dopo mezzo secolo la pongono tra le aziende di riferimento nel "beverage" in Sicilia.
Iniziando a sfogliare questo impolverato album di ricordi, la prima foto che appare ai nostri occhi è quella di Venerando Leone, pioniere fin dagli anni del dopo la prima grande guerra, nel commercio di sale e vino.
Ma l'avvento dei Battiato ha inizio con Giovanni, che per sfuggire alla carestia del dopo guerra, cerca fortuna in Australia imbarcandosi da Napoli per una destinazione ignota. In Australia ci rimarrà per cinque anni.
Ma lui in Sicilia aveva lasciato Maria, che decide con un visto di soli tre mesi sul passaporto, di venire a sposare in Italia e ritornare nella nuova terra dove aveva trovato oltre che lavoro forse fortuna. Ma in Australia non ci ritornerà mai; eventi e circostanze prima fra tutte la malattia del futuro suocero Venerando, fanno si che qui in Sicilia prenda lui in mano le redini di un'azienda gloriosa ma certo senza non poche difficoltà.
Mentre Giovanni e Maria convolavano a nozze gli affari dell'azienda non andavano niente male. Ma gli anni '60 rappresentano per la nuova azienda un periodo di grande fermento e soprattutto l'incontro con Leonardo Cassaniti, giovincello delle montagne Etnee che aveva deciso di fare in grande. E quindi oltre ai gruppi storici del momento, entra in portafoglio azienda un marchio che per alcuni anni rivoluzionerà il modo di bere di alcune classi meno ricche, ma che in questa bevanda hanno visto un motivo della loro emancipazione: la spuma San Giorgio.
La birra è comunque stata sempre una delle regine all'interno dell'azienda San Giorgio, e proprio alla fine degli anni '60, staccandosi dal cordone ombelicale della territorialità, che vedeva nelle aziende siciliane: Messina, Heinnenger e Falcon le protagoniste del momento, la nostra azienda punta in alto e comincia la commercializzazione del "brand" Wuhrer in Sicilia, oltre che l'importazione dall'Austria della Reininghaus. I rapporti storici reggono, primo fra tutti con San Pellegrino e acqua Panna
che danno ulteriore spinta alle vendite.
​
L'inizio degli anni '70 segna la prima grande crisi della spuma S. Giorgio e del suo titolare che, assediato dai problemi personali riflette nell'azienda tutte le proprie problematiche. Inutilmente durante tutti gli anni '70 Giovanni cercherà di far reggere il "giocattolino" troppo importante per la propria azienda: la Spuma San Giorgio.
Ma la crisi finanziaria è troppo grande per essere rimarginata e la metà degli anni '70 segna la fine di un sogno. Anche Giovanni va in crisi, i figli crescono e la grinta viene a mancare. E' un momento particolarmente difficile dove lo spettro della chiusura si aggira sempre più nell'aria.
Ma il 1977 è un anno storico perché il curatore fallimentare della Spuma San Giorgio immette nelle mani di Giovanni quanto era di suo, e Gaetano il suo primo genito, accarezza un sogno: la Spuma San Giorgio passa nelle mani di Gaetano Battiato, e da quel momento in poi avrà l'onore di chiamare la sua stessa azienda San Giorgio distribuzioni. Per qualche anno con sedi separate andranno avanti le due aziende, quella di Giovanni e quella di Gaetano. Ma nel 1979 la sede si riunifica per rimettere su produzione e commercializzazione.
Gli anni corrono e i prodotti San Giorgio circolano a livello interprovinciale. Come commercializzazione continua a reggere solo il rapporto con la Wuhrer e la SanPellegrino.Ma a metà degli anni '80 per l'ennesima volta il sogno non si materializza. Sono gli anni del vino al metanolo e comunque, di tanti prodotti alla quale non si chiede una qualità ma un costo irrilevante, e se è crisi per parecchie aziende, segna la fine di un prodotto che avrà fatto della qualità un segno di distinzione. La fine degli anni '80 segna l'ingresso in azienda di Venero secondo genito di Giovanni e Maria, e sarà un evento che caratterizzerà tutto il futuro, in quanto alla straordinaria razionalità di Gaetano, si contrappone l'esplosività di Venero in un cocktail perfetto per un'azienda di successo. Da questo momento in poi sarà tutto un susseguirsi di successi, si ristruttura, si amplia, prende corpo sempre più un'azienda importante. Il resto della storia è quella di tutti i giorni. Si dà corpo al grande legame con Granarolo, da una bevuta a Monaco di Baviera, quasi per scommessa si dà inizio all'avventura della vendita, oltre che all'importazione della birra in fusti dalla Germania.
E così alla fine del 1997 si rimette su la storia dell'import, i primi 14 pallet arrivano dalla Germania e più precisamente da Monaco di Baviera. La birra è l'HB che per quattro anni la nostra azienda commercializzerà in tutta la provincia di Catania.
Ma c'è voglia di crescere, di migliorarsi, di poter offrire sempre il meglio e sempre di più. Così si prova al "pianeta birra" di Rimini del 2002 a fare un grosso salto di qualità. Ma alla Lowenbrau sembrano sordi.
La vita però è fatta di eventi e di uomini che hanno anche il coraggio di ammettere di sbagliare, e dopo un'estenuante trattativa con in mezzo il tragico evento del terremoto del novembre 2002, che sconvolse il paese di Guardia dove ha sede la nostra azienda e la nostra stessa casa, il 4 marzo 2003 ufficialmente con una cena di gala, il responsabile della Lowenbrau ci presenta come nuovi importatori per Catania,
Messina e provincia.
Ci siamo soffermati su queste scelte perché saranno di riflesso importanti per tutto il futuro aziendale. Infatti grazie ad una drastica opera di cambiamento, la nostra azienda dal normal trade sposta le proprie vendite all'HO RE CA, e si cominciano a chiudere sempre di più dei rapporti commerciali con aziende erogate a questo particolare settore. Con il gruppo San Pellegrino che più di ogni altro rappresenta la nostra stessa storia, si cominciano a porre le basi per il futuro. Anche qui l'azienda viene rappresentata da uomini che dopo una prima momentanea incredulità nei programmi di riassetto delle nostre vendite, credono fortemente nella nostra azienda, e con essa si ricomincia a parlare in grande.
Il 29 dicembre 2007, rappresenta uno dei momenti più brutti fino ad oggi nella storia della nostra azienda. Da un telefono partiva questo messaggio:
"da oggi un leone non ruggisce più; mia madre non è più di questo mondo".
Nel mezzo delle feste più belle dell'anno, viene a mancare improvvisamente colei che ha dato tutta è stessa per quest'azienda: Maria Leone. Di lei disse durante l'omelia dell'ultimo saluto padre Giovanni:
​
"la signora Maria era tra quelle donne che, quando si parlava di partire... era già avanti".
Una filosofia di vita per l'azienda a disposizione degli altri, che ancora oggi lascia un grande vuoto nella nostra azienda. Ma la vita va avanti, e anche la San Giorgio.
Il 2009 segna l'avvio di un grande rapporto di collaborazione con la birreria Villacher, ritornando al vecchio amore dell'import dall'Austria. Sollecitati da un personaggio molto dinamico come Birgit Glanzer, nell'arco di poco tempo, con questo brand la nostra azienda riesce a raggiungere grandi risultati. Si importa anche tanto dal Belgio e crescono sempre più le etichette di birra trattate: oggi sono 95.
Ma la storia di oggi diventa sempre più un connubio di beverage e food, perché ai nostri partner dobbiamo offrire servizio e prodotti a 360°. Ed ecco che arrivano in portafoglio, i prodotti di "Conserve Italia" Cirio e Valfrutta, si intraprende un inizio di rapporto per i prodotti da food con Poiatti e Deca Food. Ma la nostra stessa storia non si può dimenticare: a distanza di oltre mezzo secolo siamo ancora clienti San Pellegrino. Stiamo rivoluzionando la gestione degli ordini, abbiamo una nuova grande sede con dei magazzini all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, tanto da richiedere la certificazione ISO. Nuovi uffici, nuovo look, stesso rispetto per il nostro più grande patrimonio: i nostri clienti partner.
Sicuramente ci saranno uomini nuovi, magari ci sarà fra qualche anno qualche passaggio di testimone, entreranno sempre più a dare il loro apporto di idee le nuove generazioni (e sarebbe la IV), ma siamo fortemente convinti che San Giorgio continuerà ad esserci nell'affrontare il domani.
​
Il 27 novembre 2017, senza troppo rumore, quasi a voler chiudere nel modo più semplice il percorso di una vita di sacrifici e grandi successi, alle 6:45 l'uomo che ha dato inizio alla storia, viene trovato nel sonno eterno nel proprio letto, dove con Maria aveva condiviso e pianificato i progetti di una vita.
Riusciranno Gaetano e Venero a riportare la barca, ora in tempesta, in un porto sicuro?
Il tempo scriverà la storia.
​
"Cosa ci aspetta per il futuro? Non lo sappiamo, ma di certo abbiamo chiare le idee sul dove siamo adesso, abbiamo ben definito dove desideriamo arrivare, insieme vogliamo immaginare
ciò che serve per farlo".
​